
Vivere da Upeghese
La mostra fotografica “Vivere da Upeghese”, presenta una serie di fotografie che vanno dalla fine dell’Ottocento agli anni Settanta del Novecento. Si tratta di immagini, scattate in studi fotografici della Riviera Ligure o a Upega, che illustrano la vita degli Upeghesi in quegli anni, una vita semplice e anche faticosa basata su un’economia di autosussistenza in cui le occupazioni principali erano rappresentate dalla pastorizia e dall’agricoltura. Molte delle fotografie sono scattate in Liguria a motivo della transumanza in quella Regione praticata dai pastori da tempo immemorabile. I settori di vita documentati dalle immagini sono:
- Pastorizia
- Agricoltura
- Attività artigianali
- Attività commerciali
- Trasporti
Attività quotidiane
Attività di svago,
Vita religiosa
Scuola
Emigrazione stagionaleAlcune di queste fotografie ritraggono angoli di Upega rimasti pressochè immutati nel tempo fino ai nostri giorni, altre costituiscono testimonianze preziose di attività o di edifici ormai scomparsi, nonché del costume tradizionale e perciò acquistano un grande valore documentale.
Speriamo che la mostra possa essere colta soprattutto nel suo valore umano non solo da chi, come Upeghese può rivivere attraverso di essa ricordi propri o legati alla sua famiglia -e perciò coglierne un profondo senso affettivo- ma anche da tutti i Visitatori che potranno incontrarvi la testimonianza di una vita dura ma dignitosa dei cui frutti oggi tutti possiamo godere.

Dëntèle e pësitti
Si tratta di un’esposizione di merletti a fuselli, opera di Maria Pia Tarditi Perret Ravera. Il merletto a fuselli o al tombolo è un pizzo fatto a mano, diffuso in tutta Italia e in molti paesi europei. Con il termine tombolo si indicano sia il merletto in sé che lo strumento usato per realizzarlo. Il pizzo viene confezionato con filo di cotone, lino, seta, lana o fibre sintetiche, intrecciando i fili e fissandoli con spilli alla superficie del tombolo, un tamburo circolare imbottito. I fuselli sono i bastoncini sui quali vengono avvolti i singoli fili.
I merletti esposti in mostra
Sono tutti realizzati in sottile filo di cotone e il numero di fuselli impiegati varia da 10-12 nei più semplici a 200 nei più elaborati. I merletti sono stati realizzati tra XX e XXI secolo. In tutta l’area brigasca, e anche a Upega, il merletto a fuselli (di importazione) veniva impiegato per bordare il collo delle camicie femminili del costume tradizionale. In mostra ne sono esposti diversi esemplari, provenienti da collezioni private di Upega e della vicina Piaggia.